SOCIOLOGIA DELL'ORGANIZZAZIONE
Anno accademico 2017/2018 - 1° annoCrediti: 6
SSD: SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro
Organizzazione didattica: 150 ore d'impegno totale, 114 di studio individuale, 36 di lezione frontale
Semestre: 2°
Prerequisiti richiesti
Conoscenze di base di sociologia generale e sociologia economica e del lavoro.
Frequenza lezioni
Non obbligatoria
Contenuti del corso
Parte I - Concetti e metodi dell'analisi organizzativa: Strutture e processi organizzativi. Il potere nelle organizzazioni. La tecnologia. La cultura organizzativa. L’ambiente organizzativo.
Parte II - Storia del pensiero organizzativo: Il taylorismo e la scuola della relazioni umane. Il superamento del taylorismo e la produzione snella. L’economia dei costi di transizione, la scuola ecologica e l’analisi neo-istituzionale.
Coloro i quali hanno già sostenuto al primo livello l'esame di sociologia dell'organizzazione concorderanno con il docente programma e modalità d'esame alternative.
Testi di riferimento
Parte I - Concetti e metodi dell'analisi organizzativa
M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), capp. 1, 2, 3, 4, 5.
A. Pichierri, Introduzione alla sociologia dell’organizzazione, Laterza, Roma-Bari, 2005 (o ristampe più recenti), cap. 5.
Parte II - Storia del pensiero organizzativo
G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), capp. 1, 2, 5, 6, 7, 19, 20, 21.
Coloro i quali hanno già sostenuto al primo livello l'esame di sociologia dell'organizzazione concorderanno con il docente programma e modalità d'esame alternative.
Programmazione del corso
* | Argomenti | Riferimenti testi | |
---|---|---|---|
1 | * | I processi organizzativi | M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 1. |
2 | * | La struttura organizzativa | M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 2. |
3 | * | Il potere nelle organizzazioni | M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 4. |
4 | * | La tecnologia | A. Pichierri, Introduzione alla sociologia dell’organizzazione, Laterza, Roma-Bari, 2005 (o ristampe più recenti), cap. 5. |
5 | * | La cultura organizzativa | M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 3. |
6 | * | L'ambiente organizzativo | M. Ferrante, S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2007 (o ristampe più recenti), cap. 5. |
7 | * | Il taylorismo | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 1. |
8 | * | La scuola delle relazioni umane | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 2. |
9 | * | Il superamento del taylorismo | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), capp. 5 e 6. |
10 | * | La produzione snella e il modello giapponese | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 7. |
11 | * | L'economia del costi di transazione | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 19. |
12 | * | Le popolazioni organizzative e la scuola ecologica | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 20. |
13 | * | Il neo-istituzionalismo sociologico | G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Franco Angeli, Milano, 2008 (o ristampe più recenti), cap. 21. |
N.B. La conoscenza degli argomenti contrassegnati con l'asterisco è condizione necessaria ma non sufficiente per il superamento dell'esame. Rispondere in maniera sufficiente o anche più che sufficiente alle domande su tali argomenti non assicura, pertanto, il superamento dell'esame.
Verifica dell'apprendimento
Modalità di verifica dell'apprendimento
I non frequentanti sosterranno un unico esame finale orale su entrambi i moduli. I frequentanti, invece, potranno optare per una modalità alternativa, sostenendo le prove in itinere (concetti e metodi dell'analisi organizzativa) e di fine corso (storia del pensiero organizzativo).
Coloro i quali hanno già sostenuto al primo livello l'esame di sociologia dell'organizzazione concorderanno con il docente programma e modalità d'esame alternative.
Esempi di domande e/o esercizi frequenti
Parte I - Concetti e metodi dell'analisi organizzativa
Che cos'è un'organizzazione? Cosa si intende per processo di differenziazione e per processo di integrazione? Che cos'è la struttura organizzativa e quali sono i tipi di struttura? Quali sono le caratteristiche della burocrazia weberiana? Perché il potere è una dimensione rilevante negli studi organizzativi? Quali sono le differenze principali tra l'autorità e le altre forme di potere? Come si può definire la tecnologia? Quali sono i tipi di tecnologia? Cosa si intende per cultura organizzativa? Perché la cultura è una gabbia cognitiva? Perché l'organizzazione è un sistema aperto? Cosa si intende per relè e reticolo organizzativo?
Parte II - Storia del pensiero organizzativo
Quali erano le caratteristiche principali dell'organizzazione del lavoro pre-tayloristica? Che cos'è l'OSL e quali i principi su cui si fonda? Quale contributo hanno fornito per la sociologia dell'industria e dell'organizzazione le ricerche della scuola delle Relazioni Umane? In che senso l'approccio tecnologico (Touraine, Blauner) contribuiscono al superamento del taylorismo? Quali sono le politiche di produzione che per Burawoy contribuiscono ad attenuare la coercizione taylorista? Cosa si intende per produzione snella? Quali sono i pilastri del toyotismo? Cosa sono i costi di transazione e quali i meccanismi di governo delle transazioni? In che senso la nuova sociologia economica evidenzia i limiti dell'ECT? Cosa sono l'onere della novità e l'imprinting di una popolazione organizzativa? Cosa si intende per isomorfismo competitivo? Quali sono le differenze tra istituzionalismo organizzativo classico e neo-istituzionalismo? Cos'è un campo organizzativo? Quali sono i diversi tipi di isomorfismo istituzionale?